Storia del Museo

Scopri la storia del Museo Natura Ravenna

Il Museo ornitologico e di scienze naturali Ravenna – oggi chiamato “NatuRa”- nasce nel 1970, quando le sorelle Bianca e Maria Brandolini donano al Comune di Ravenna la collezione ornitologica del loro fratello Alfredo, rinomato studioso e appassionato di ornitologia, insieme alla ricchissima biblioteca.

Il Museo era allestito nella Loggetta Lombardesca (dove oggi ha sede il MAR – Museo d’Arte della città) e crebbe attorno al nucleo originario che raccoglie le specie di uccelli locali, che dalla Via Emilia popolavano e popolano le pianure, le valli e le pinete fino al mare Adriatico. Purtroppo molte di queste specie si sono estinte e pertanto la loro conservazione accresce l’importanza di questo Museo scientifico, che consente di ricostruire una storia ambientale delle nostre zone anche attraverso l’avifauna scomparsa.

Come simbolo del Museo fu scelto il pettirosso (Erithacus rubecula rubecola) in omaggio a quel primo esemplare catturato da Brandolini da bambino l’11 novembre del 1906 che diede avvio alla sua collezione, frutto di oltre mezzo secolo di paziente raccolta. L’ultimo a entrare in collezione fu uno “Stercorario mezzano” (Stercorarius pomarinus) catturato a un paio di chilometri al largo di Porto Corsini il 28 novembre 1961.
Affidato alla direzione del dottor Azelio Ortali, il Museo ha arricchito notevolmente il suo patrimonio e da museo “locale” ha allargato i propri confini accogliendo anche le specie di uccelli provenienti da quasi tutte le parti del mondo.

Il Museo, tenendo presente un criterio didattico, nel tempo ha incluso ulteriori sezioni sicché al passare degli anni la città si è dotata di un vero e proprio Museo di scienze naturali. Attualmente il patrimonio di NatuRA comprende infatti collezioni ornitologiche ed entomologiche, a cui si aggiungono raccolte di uova e nidi, collezioni di rettili, mammiferi e conchiglie, non solo presenti nel territorio emiliano romagnolo, ma anche esotici. Sono presenti inoltre un fondo di minerali e uno etnografico, lascito di naturalisti del territorio.